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Il Caffè Pedrocchi di Padova

00003898
Puppi, Lionello
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Descrizione
Questo libro, nato dal connettersi delle informazioni recuperate dalle carte d'archivio, restituisce l'immagine attuale di quello che è stato un progetto generoso, nato dall'incontro fra un dinamico imprenditore, Antonio Pedrocchi e un architetto di eccezionale talento, Giuseppe Jappelli.
Improbabile immagine, perché senza paragoni fra quella di un tempo e la realtà depredata e devastata che, oggi, pretende di riconoscersi in essa.
Tassello su tassello, il processo di indagine riservato dall'autore di queste pagine, stese fra lo stupore e la sofferenza, lo ha condotto a constatarne l'attuale rovina.
Una lettura corretta dell'edificio e una memoria insostituibile di storia - consegnata alla città di Padova "addì 16 settembre 1842" - restano oramai affidate alla mediazione delle descrizioni letterarie, edite all'indomani delle inaugurazioni, delle perlustrazioni degli ambienti e dagli elenchi degli oggetti, stabiliti negli inventari notarili, redatti fra il 1848 e il 1857; alle iconografie prodotte dal Cittadella e riprodotte dal Cappellato Pedrocchi e da pochi altri grafici e fotografi.
Alla lettura dello "stabilimento" ideato da Jappelli, concorrono i numerosi disegni autografi, piante, rilievi, vecchie stampe e, perfino, alcune curiose locandine relative alla particolare funzione dell'edificio. Tutto quanto è stato possibile allo studioso reperire negli archivi, per corredare in modo esaustivo un'opera di fantasia, di rara perspicuità formale, è stato riesumato.
La campagna fotografica, appositamente predisposta, in nero e a colori, ha rilevato lo stato di degrado raggiunto perfino dalle pitture di Ippolito Caffi, G. De Min e F. Paoletti, con alterazioni dei timbri e cadute di colore: ragion per cui non vi può essere anima non sollecita almeno del salvataggio dei resti più vistosi di queste opere d'arte.
Alla fine del confronto fra la realtà disastrosa dell'edificio superstite e l'idea generosa di Jappelli, Puppi cita, con comprensibile ironia, un passo di Oscar Wilde: "Il solo dovere che abbiamo di fronte alla storia è scriverla".
Così facendo ha compiuto verso il creatore del Caffè, caro a Stendhal, il solo atto di carità possibile a ogni vero intellettuale: assicurare con le sue pagine e le sue figure ciò che ancora resta - ai posteri indifferenti - di un'opera di architettura, creata in epoca borghese, destinata a incontri e a civili conversazioni.
Dettagli del prodotto
Neri Pozza Editore
00003898

Scheda tecnica

Pagine
133
Rilegatura
Rilegato con sovracopertina
Dimensioni
255 x 350 mm
Editore
Neri Pozza Editore
Autore
Puppi Lionello
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