Influenzato dalla pittura non figurativa di Alberto Burri e Lucio Fontana, Kounellis ha spinto la pittura su nuovi campi, affermandosi dagli anni '70 in campo internazionale. Nato in Grecia,nel 1936, nel 1956 frequenta l'Accademia di Belle Arti in Roma, dove ancora vive e lavora. E' influenzato dalla pittura di Burri e Fontana, ma anche dall'opera di Jackson Pollock e di Franz Kline, oltre che dal primo astrattismo di Kazimir Malevich e Piet Mondrian. Il suo lavoro volge gradatamente verso la scultura dai tardi anni '60 e introduce diversi materiali come il fuoco, la terra, l'oro, oltre a un'ampia gamma d'oggetti trovati come porte, librerie, frammenti di letto. Famoso è l'uso, nel 1967, di animali vivi - i cavalli - portati in galleria e nello spazio della performance. Dagli anni '70 e '80, Kounellis ha continuato a ampliare il suo vocabolario di materiali, includendo elementi classici come la musica di Mozart, e altri legati al commercio,come il fuoco e la fuliggine, la polvere macinata del caffè, il carbone. Nel 1967 Kounellis espone alla mostra Arte Povera, che sancisce la sua partecipazione a questo movimento artistico. Il suo lavoro è stato esposto nei più prestigiosi musei internazionali. Con questo nuovo lavoro interviene negli spazi del Chiostro, nel Museo e nella Biblioteca del Monastero Mechitarista dell'Isola San Lazzaro, tra San Marco e il Lido. Da un lato lavora su un'articolazione pittorica eseguita con il linguaggio dell'architettura, che enfatizza la luce e il colore. Dall'altro, crea una distribuzione tridimensionale d'oggetti, come se il visitatore si trovasse all'interno di un dipinto. Entrambe le configurazioni vogliono "presentare e non rappresentare", come dice lo stesso Kounellis. Il suo lavoro e la sua pittura, infatti, da sempre prestano un'attenzione particolare alla composizione formale e questa esigenza compositiva è certamente uno degli aspetti chiave della sua arte straordinaria.