Claudio Borghi, nato a Barlassina (Milano) nel 1954, artista e insegnante d’arte, si è formato presso l’Accademia di Brera. La scultura è la disciplina che lo ha reso celebre: erede geniale di due secoli di tradizione milanese, Borghi rifiuta il concetto puramente nominale di “modernità” per seguire un percorso personalissimo che lo porta a farsi scultore “en poète”. La sua scultura è costantemente concepita come corpo, come sostanza che, per quanto teoricamente mutabile nel tempo, mantiene sempre una ricca dote di sensuosità e di predisposizione allo scambio fisico, percepibile tanto con gli occhi quanto con il tatto. Il libro presenta le opere più recenti realizzate da Claudio Borghi: ogni opera è introdotta da una riflessione dello scultore che consente a chi legge di coglierne il significato più poetico e profondo. In questi lavori l’artista rinuncia all’aggregazione di masse drammatiche attraverso cerniere e articolazioni complesse, caratteristica peculiare della sua produzione degli anni immediatamente precedenti al 1998, per riscoprire invece forme più elementari, quali quelle implicitamente antropomorfe delle stele-menhir.