Così scrive Shen Dali dinanzi alle opere di Alfonso Frasnedi: “I pellegrini che vanno a bruciare incenso sulla montagna penetrano dunque il mistero dei monaci nel loro tempio: il Pussah è metamorfosato dall’uomo. Questa la riflessione cui si abbandona un poeta cinese davanti alla Caduta dal cielo di Alfonso Frasnedi. Pensa in particolare all’aforisma 'I fiori celesti volteggiano'. In effetti, nel IV secolo, sotto la dinastia Liang, un monaco buddista chiamato 'Nuvola raggiante' predicò talmente bene che il cielo si commosse e fiori vaporosi caddero sulla terra. Un poeta italiano ha un approccio differente nei confronti della stessa opera: per lui si tratta delle foglie d’autunno che si staccano dall’albero, volteggiando, come se rimpiangessero la foresta. Due poeti, seppure di culture differenti, pensano alle stesse immagini mentali create dal pittore: l’utopia si muta in controutopia. Evidentemente, l’antiutopia di Swift ha la sua ragion d’essere poiché, da sempre, l’utopia stessa è posta come un auspicio piuttosto che come una speranza. Romanticismo o scetticismo? Vediamo qui uno specchio speculare dell’universo; uno specchio che dà una visione metafisica, foriera di dibattiti. In fondo, sogno o realtà, l’uomo non può prescindere né dall’uno né dall’altra”.