Inauguratosi un secolo fa con l’esposizione dei «Primitifs français» (1904), lo studio della pittura francese del xv secolo negli ultimi decenni si è notevolmente arricchito. Esso ha consentito di riportare alla luce molte personalità da tempo cadute nell’oblio (Barthélemy d’Eyck, André d’Ypres, Antoine de Lonhy, Jean Hey, ecc.) e di ricostruire l’attività di numerosi centri artistici che, legati gli uni agli altri, costituiscono anelli essenziali della catena di scambi europei. Questo libro, che cerca appunto di rintracciare tale complessa geografia artistica, è suddiviso in tre parti. La prima è dedicata all’interazione delle corti francesi e dell’ambiente parigino ai tempi del gotico internazionale (1380-1435). La seconda approfondisce le modalità di diffusione dell’ars nova (il linguaggio illusionista dei fiamminghi) e la sua parziale assimilazione nel regno di Francia ai tempi di Carlo VII e Luigi XI (1435-1483). La terza, infine, evidenzia l’affermazione di un linguaggio propriamente francese, fondato sul modello di Jean Fouquet e sviluppatosi parallelamente ai grandi rhétoriqueurs sotto il regno di Carlo VIII e Luigi XII (1483-1515). L'autore: Frédéric Elsig insegna Storia dell’arte presso l’Università di Ginevra.