Verso il 1456 Paolo Uccello, eseguì per una camera di palazzo Medici a Firenze tre tavole che commemoravano la Battaglia di San Romano, successivamente smembrate e ora conservate a Londra, Parigi e Firenze. Le masse in urto dei combattenti sono eseguite con effetti insieme geometrizzanti e visionari. L'artista esplora tutte le variabili possibili di posizioni, scorci, risultanze: cavalli e guerrieri, palizzate di lance, cimieri ed elmi, siepi fiorite, colline gremite di soldati. In queste straordinarie tavole la drammaticità dell'evento bellico si trasfigura in una sorta di guerra surreale di cui il libro, entrando nei dettagli più nascosti delle tavole, restituisce lo straordinario fascino dai toni magici e fiabeschi. La ricomposizione in sequenza delle tre scene di battaglia sollecita una lettura unitaria del capolavoro, ricollocandolo nella sua giusta centralità nelle ricerche artistiche dell'umanesimo fiorentino.