Il volume percorre un nuovo capitolo dell’avvincente percorso intrapreso dalla Fondazione RavennAntica e dal Comune di Ravenna per la restituzione alla fruizione pubblica del patrimonio archeologico della città e dell’antico sito di Classe. È stato realizzato in occasione della mostra dedicata a Ravenna Capitale: regina fra due sponde e due epoche. Siamo alla fine dell’Antichità e all’inizio del Medioevo, nell’alto Adriatico, alla scoperta della fitta trama di relazioni culturali, religiose, commerciali, militari che lega Ravenna ad Aquileia, Grado, Pola, Parenzo. In Adriatico, “mare dell’intimità”, all’epoca continuano a nascere nuove città, e fra le città e le élites che le governano si sviluppa una stretta connessione e una inedita competizione, ad esempio per la realizzazione di edifici ecclesiastici dalle dimensioni sempre più ampie e con ricche e ricercate decorazioni, in particolare a mosaico. Di questa storia affascinante e di ciò che di essa è giunto fino a noi parla “Felix Ravenna”, anche attraverso reperti assolutamente inediti. Sono per la prima volta in mostra testimonianze eccellenti del patrimonio archeologico ravennate rinvenute nelle recenti campagne di scavo promosse da RavennAntica, nell’antico porto di Teoderico, nell’anno 2004 e nel 2005. E accanto agli inediti di recente rinvenimento (il tesoretto di Classe, il magazzino teodericiano, la stele di Classiario in armi), appaiono per la prima volta, anch’essi restaurati per l’occasione, importanti reperti musivi (da San Severo e da San Martino prope litus maris, dalla Ca’ Bianca) sottratti finalmente alla polvere e all’oblio dei depositi. Ma il volume approfondisce anche molto altro: da Venezia, Aquileia, Grado, Pola, Zagabria, Parenzo, in un inedito rapporto di collaborazione con la Croazia. La memoria storica delle città che furono regine dell’Adriatico richiama, dunque, l’attualità delle relazioni fra le due sponde del nostro mare, ancor oggi cruciali.