Prima di quell'avvenimento straordinario che si concretò, nel corso del V secolo, attraverso la conquista e l'occupazione di gran parte dell'Impero romano a opera degli invasori, la giovane arte cristiana aveva conosciuto un vivace splendore e un'ampia unità. Tale unità fu spezzata dalle grandi invasioni, ma i barbari si fecero discepoli dei vinti: ne adottarono la religione e la civiltà, pur imprimendovi tratti originali che corrispondevano alle proprie tradizioni nazionali. Le loro sepolture hanno restituito meravigliosi oggetti d'ornamento che documentano la vicenda dell'oreficeria della nuova Europa dalla fine del VI secolo in poi. La straordinaria diffusione del monachesimo a partire dallo stesso periodo, specie nella Gallia nord-orientale, avrà felici ripercussioni nell'arte e nella cultura. I manoscritti miniati di quest'epoca troveranno nelle grandi biblioteche il posto riservato ai grandi tesori d'arte. La scultura in pietra crea ormai quei capolavori che sono le tombe delle cripte di Jouarre. Nel corso dell'VIII secolo l'architettura monastica attua raggiungimenti che precorrono direttamente le creazioni della rinascenza carolingia.