L'arte di Hieronymus Bosch sembra prestarsi, più d'ogni altra, a una grande varietà d'interpretazioni. Nella sua pittura si è potuta cogliere la prefigurazione di certi accostamenti e di simboli che la psicanalisi tenta oggi di chiarire; si sono viste rispondenze precise con la classificazione del mondo elaborata dai teorici dell'alchimia; si è creduto di riconoscere la rappresentazione cifrata del messaggio religioso e utopistico, e dei rituali, della setta degli adamiti. Per alcuni esegeti, essa rivela semplicemente l'ossessione del demoniaco e della stregoneria del tardo medioevo; altri la ritengono espressione di una profonda critica, in chiave satirico-grottesca, dei costumi e degli ordinamenti della sua epoca. Poco o nulla sappiamo della vita di Bosch, e siamo scarsamente informati sulla cultura del suo ambiente; ed è proprio questa mancanza di dati storici e biografici che favorisce quell'estrema varietà d'interpretazioni. Rimane la sua opera. Essa viene presentata in questo volume con inconsueta ricchezza di commenti e di immagini, con 48 tavole a colori, di cui 35 dedicate ai dettagli, fondamentali per avvicinarsi a capolavori come Il giardino delle delizie e Le tentazioni di sant'Antonio. Un libro criticamente illuminante, che è anche un invito, per il lettore, a tentare una propria interpretazione di una pittura che si presenta così complessa, così ricca di enigmi e di metafore affascinanti, ma di cui ci sfugge il senso ultimo, inafferrabile nella molteplicità dei suggerimenti e delle allusioni.