Tutte le migliori vendite

Raffaello. La "Disputa"

8818121758

Reale, Giovanni

77,47 €
Tasse incluse Spedito entro 3/4 giorni lavorativi
Quantità

Descrizione

Raffaello giunse a Roma nel 1508 chiamatovi da Giulio II. Gli venne affidato il compito di affrescare le stanze del nuovo appartamento del pontefice in Vaticano, distruggendo ambienti più antichi in cui avevano lasciato capolavori, oggi perduti, Andrea Mantegna e Piero della Francesca. L'Urbinate iniziò la decorazione della Stanza della Segnatura dipingendo nel soffitto, entro tondi, le personificazioni della Teologia, della Filosofia, della Poesia e della Giurisprudenza, a cui si collegano gli affreschi parietali: la Disputa del Sacramento, la Scuola di Atene, il Parnaso e le Virtù. L'astratto schema dottrinale delle grandi figurazioni, fissato da qualche dotto teologo della Curia romana, si trasforma nella eloquente celebrazione della continuità ideale tra pensiero antico e pensiero cristiano, dimostrando come da quella continuità discenda non solo tutto ciò che è buono e bello nel mondo, ma anche l'uguale necessità dei due valori. Prima parete affrescata fu quella della Disputa, di fronte alla quale sarà poi collocata la Scuola di Atene. La grande pittura si apre a esedra, equilibrata come un'architettura bramantesca, diversamente articolata in tre ordini, di cui il mediano con il Cristo tra i Santi, forma partizione in superficie secondo un'ideale croce e costituisce cardine in profondità. I personaggi della Chiesa militante creano due ali prospettiche intorno all'altare dell'Eucarestia. Da queste schiere, che radunano i grandi del passato e del presente, sale il corale omaggio alla schiera dei membri della Chiesa trionfante seduti in semicerchio intorno alla Trinità, sotto la cupola d'angeli e la raggiera sfioccante, che il Vasari ben descrive "tra il vedi e il non vedi". Oltre le figure, un paesaggio sfuma nella luce del cielo.
Dopo la Scuola di Atene, Giovanni Reale esamina la Disputa, sempre avendo come obiettivo l'interpretazione dei complessi messaggi affidati alle immagini. Con la sua rigorosa e acuta analisi, egli dimostra che è impossibile cogliere fino in fondo il contenuto concettuale dell'opera senza entrare nell'ottica nel neoplatonismo e della spiritualità agostiniana, i cui aspetti fondanti Raffaello aveva del resto già recepito fin dai tempi di Urbino, e rivela come non vi sia trasporto di significato dal concetto all'immagine, perché è essa stessa il concetto.

 

Dettagli del prodotto
Rusconi
8818121758

Scheda tecnica

Pagine
232
Rilegatura
Rilegato con sovracopertina
Dimensioni
250 X 295 mm
Editore
Rusconi
Autore
Reale Giovanni
Commenti (0)
group_work Consenso ai cookie