Jean de Boulogne (1529-1608), dopo una formazione con Jacques Dubroeucq, arrivò a Roma nel 1550 dove il contatto con la possanza delle statue michelangiolesche conferì al suo stile un'inconfondibile tensione dinamica. Tramite Bernardo Vecchietti fu inserito nel suo soggiorno fiorentino nell'entourage di Francesco I de' Medici. A Firenze lavorò per committenza pubblica e privata. La produzione di piccoli bronzi e statue di marmo che circolarono in tutta Europa gli assicurarono una fortuna critica notevole. Può essere a ragione considerato un "ponte" tra la trazione rinascimentale michelangiolesca e la scultura berniniana del Seicento.