Già sul finire del xviii secolo l’abate Lanzi riconosceva l’autonomia e l’originalità della scuola pittorica cremonese del Cinquecento, individuando nella stagione della Maniera uno dei suoi momenti fondamentali. Protagonisti di queste vicende furono i fratelli Campi. Tre fratelli ma con una certa distanza cronologica nelle date di nascita che, in quegli anni cruciali, rappresentano mutazioni significative del linguaggio figurativo: il primogenito Giulio nasce nel 1507-1508, Antonio tra il 1522 ed il 1523, Vincenzo, dopo il 1530. Per una concomitanza curiosa, è attivo negli stessi anni un altro Campi, di nome Bernardino (1521-1591). Attraverso i profili di questi pittori è possibile tracciare una mappa articolata della pittura a Cremona, in una buona area di Valpadana e nella stessa Milano, dove tutti e quattro incontrarono un notevole successo presso la committenza più avveduta del capoluogo. Mancava sinora una sintesi organica sulle vicende artistiche dei Campi. L'autore: Marco Tanzi insegna Storia dell’arte moderna presso l’Università di Lecce.