

ISBN: 9788837038175
Casa Editrice: Electa
ISBN: 9788837030520
Casa Editrice: Electa
Catalogo della mostra (Roma, Milano, Vicenza 2004)
Andrea Mantegna nacque nel 1431 a Isola di Carturo, borgo vicino Padova, dal falegname Biagio. La più antica biografia sull’artista si deve al pittore Giorgio Vasari, autore della famosa raccolta di opere biografiche di artisti Le vite de’ più eccellenti Architetti, Pittori, e Scultori Italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri (prima pubblicazione 1550). Da Vasari sappiamo che il pittore fu “d’umilissima stirpe” e che da giovane Andrea fece il pastore. All’età di dieci anni diventò apprendista presso la bottega del pittore Francesco Squarcione, che poi adottò il pittore padovano. Nella bottega del maestro, il giovane Mantegna imparò la costruzione prospettica, la composizione di personaggi ed oggetti, l’anatomia umana e tanto altro. Il metodo d’insegnamento del maestro Francesco, a detta anche di alcuni frequentatori e documenti che ci sono pervenuti, si basò sulla copia di frammenti antichi, statue e disegni di area toscana e romana, che fecero parte della collezione del maestro, il quale oltre a formare i giovani pittori, vendeva anche opere d’arte e reperti archelogici.
Nel 1484 Federico I Gonzaga concesse ad Andrea Mantegna il titolo di cavaliere, e sempre sotto il governo di Federico I Gonzaga il pittore lavorò al celebre Cristo Morto, oggi conservato alla Pinacoteca di Brera (anche se la datazione è incerta), e il San Sebastiano che è possibile ammirare al Museo del Louvre. Il progetto ambizioso dei Trionfi di Cesare invece venne realizzato tra il 1485-1505 circa durante il marchesato di Francesco II Gonzaga.
Mantegna soggiornò nella “città eterna” per soli due anni, dal 1489 al 1490. Sul finire del Quattrocento realizzò altre opere importanti come La madonna della Vittoria (1496) e la Pala Trivulzio (1497). L’artista inoltre attese alla decorazione dello Studiolo di Isabella d’Este che, tuttavia, Mantegna non concluse per la sopraggiunta morte che avvenne il 13 settembre del 1506.