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Andrea del Sarto

8878138371
Natali, Antonio
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Descrizione

L'auspicio di questo libro è quello d'essere utile a incrinare, se non proprio a rovesciare, i luoghi comuni che tuttora in parte sopravvivono intorno alla figura di Andrea del Sarto e alla sua pittura. Nel volgere delle pagine si tenterà di capire s'egli fosse - conforme a quel che si legge nel Vasari e in tanti suoi emuli acritici - "timido d'animo" (ch'è come dire pavido e titubante, fino a sacrificare le doti elargitegli dalla Provvidenza e a vivere schivo e appartato, rinunciando a onori e benessere), o se invece avesse consapevolmente scelto (ancorché magari spinto dall'indole) una linea di vita semplice e tuttavia culturalmente viva, di conseguenza praticando gente del pari semplice e nel contempo però anche intellettuali che come lui prediligevano la via dell'austerità. Si cercherà di vedere se può essere stimato d'animo debole un artefice d'un ciclo d'affreschi in uno dei luoghi più frequentati di Firenze; se sia pavido uno che prende la via della corte di Francia (voluto da un re come Francesco I e senza sapere quanto vi soggiornerà), mentre la più parte degli artisti suoi conterranei a mal fatica in quella stagione s'allontanava da Firenze; se sia da ritenere spaurito e trepidante un pittore che dipinge opere sacre di contenuto ardito proprio mentre si vive in un clima di sospetti d'eresie; se possa essere schivo uno che - come qui si congettura - si mette a capo d'un manipolo d'artefici rinomati per farsi portabandiera dell'espressione figurativa fiorentina in una diputa appassionata che contrapponeva quella stessa espressione alla 'maniera' romana; se sia da giudicare poi così appartato un uomo che è chiamato a imprese collettive d'impegno cospicuo, e per di più verisimilmente in un ruolo di protagonista; ruolo coperto forse anche per via d'una relazione stretta con Baccio d'Agnolo, architetto e legnaiolo, che per la sua capacità imprenditoriale dovette farsi capocordata d'artisti in più d'una circostanza. E si ricorderà che Baccio era pure titolare d'una bottega floridissima in cui di dava convegno (anche con cultori d'altre discipline) per ragionare dell'arte e dei suoi indirizzi, in uno dei momenti più cruciali dell'età moderna, quanto a scelte espressive; e Andrea - proprio per la consentaneità con Baccio, che qui decisamente si prospetta - non avrà mancato di dire frequentemente la sua.
Finalmente è presumibile che chi voglia lo stesso conformarsi all'usata immagine d'un Sarto trepido e schivo, incontrerà qualche difficoltà nel ritrovarselo partecipe di congreghe d'intellettuali e colleghi suoi che facevano feste spregiudicate e stravaganti, quantunque incentrate su temi di classica matrice. E mentre - seguendolo nella sua vicenda umana - si segnaleranno quegli aspetti che lo redimono dal cliché costruito da fonti non equanimi, le intercalate immagini delle sue opere provvederanno da sole a illustrarne l'altezza della poesia. Una poesia - essa pure austera, e non di meno elegante e soave - che non solo fu subito apprezzata, ma divenne modello per chi, qualche decennio dopo, si trovò a tradurre in forma l'ideologia e i sentimenti maturati negli anni del Concilio di Trento. Sicché a buon diritto si potrà ravvisare in Andrea un maestro della "maniera moderna", e nel contempo una delle voci più limpide e vibranti della cultura cattolica riformata.

L'autore:
Antonio Natali
è direttore del Dipartimento della pittura del Rinascimento e del Manierismo e del Dipartimento dell'arte contemporanea alla Galleria degli Uffizi. Si è interessato soprattutto dell'arte toscana del Quattro e del Cinquecento, senza tuttavia disdegnare incursioni nei secoli successivi, fino all'attuale. Dei libri incentrati sui temi da lui più frequentati di rammentano L'umanesimo di Michelozzo (uscito nel 1981 e ripubblicato nel 1996), La Bibblia in bottega (raccolta di saggi volti segnatamente alla decifrazione del significato religioso delle immagini, 1991), La piscina di Betsaida (silloge d'indagini filologiche, ma con qualche ulteriore attenzione iconologica, 1995). È stato fra gli artefici principali di numerose mostre, da Il primato del disegno (Firenze, Palazzo Strozzi, 1980), alle esposizioni promosse dagli Uffizi per il loro quarto centenario (Firenze, Uffizi, 1981-1983), ad Andrea del Sarto (Firenze, Palazzo Pitti, 1986), fino a Il disegno fiorentino del tempo di Lorenzo il Magnifico (Firenze, Uffizi, 1992). Fra i lavori più recenti è l'ideazione e la cura della mostra L'officina della maniera, dove sono confluiti molti esiti dei suoi studi sugli esordi del Cinquecento fiorentino (Firenze, Uffizi, 1996-1997).
 

Dettagli del prodotto
Leonardo Arte
8878138371

Scheda tecnica

Pagine
218
Rilegatura
Rilegato con sovracopertina
Dimensioni
285 X 340 mm
Editore
Leonardo Arte
Autore
Natali Antonio
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