Nella collana “L’arca. Pittura e scrittura”, escono testi in tre lingue, italiano, inglese e francese, in cui scrittori, critici, letterati leggono l’opera di un pittore contemporaneo attraverso il confronto con un maestro dell’arte. Qui, Vittorio Vettori confronta l’opera di Saverio Ungheri, autore delle celebri “sculture pulsanti”, con quella di Botticelli. Saverio Ungheri nasce a Rizziconi (RC) nel 1926. Comincia già dagli anni cinquanta a produrre e esporre numerosi dipinti, affreschi, decorazioni e sculture pulsanti. Fa parte del gruppo degli “astralisti” con David, Del Sole, Monachesi, Trotti. Armando Verdiglione: “Saverio Ungheri interroga la modernità. E la trae verso l'incredibile. (...) Saverio Ungheri, maestro mediterraneo e europeo, può affidare la bella lezione di Leonardo al terzo millennio”. Ancora una volta, quindi, il rinascimento è cifra del nostro tempo. L’arte di Ungheri viene qui riletta attraverso il confronto con l’opera di Botticelli, vista da Vittorio Vettori come “espressione esemplare del Primo Rinascimento e suo vertice e apogeo”, soprattutto per quel “continuato culto della Beltà assoluta” che produrrà i capolavori senza tempo di “un’epoca nata da parecchi padri”. Vittorio Vettori è uno dei più grandi intellettuali del nostro tempo, critico acuto e promotore instancabile delle arti antiche e contemporanee.