Alessandro Morandotti ricostruisce in questo volume la straordinaria vicenda artistica del ninfeo di Lainate, che a partire dal 1587 vede riuniti accanto a Giovan Paolo Lomazzo e Pirro Visconti Borromeo, numerosi artisti del manierismo lombardo, quali Bernardino Luini, Camillo Procaccini e il Boccaccino. Con i suoi giochi d'acqua, le grotte decorate con conchiglie e pietre dure, le sale a mosaico di ciottoli, i dipinti a grottesca, gli arredi scultorei e le collezioni d'arte, il ninfeo si configura di fatto come un'accademia artistica non formalizzata. Intorno al caso di Lainate l'autore sviluppa una riflessione del tutto inedita sul tema della produzione artistica di destinazione privata contrapposta alla committenza sacra a Milano negli anni di Federico Borromeo. Nel volume il saggio illustrato si alterna ad "album" iconografici che illustrano la creatività di una fucina artistica tra le più interessanti del Nord Italia.