Il Castello di Moncalieri. Il ninfeo e il parco

II parco del Castello di Moncalieri, pregevole "monumento verde" del patrimonio delle residenze sabaude, fu creato a metà Seicento per volere della prima Madama Reale, Cristina di Francia. Dopo gli interventi iniziali di padre Costaguta (1647), i lavori proseguirono sotto la direzione di Amedeo di Castellamonte. Una nuova, grande trasformazione (1761) fu progettata dal Direttore dei Reali Giardini, il francese Michel Benard, quindi, nella seconda metà dell'Ottocento, il parco venne aggiornato secondo i canoni del giardino paesaggista.

Il parco inteso come luogo di divertimento, di riposo e di attività venatoria (una torre del roccolo e lo spazio per il tiro al piccione sono inseriti negli anni di Vittorio Emanuele II) è l'oggetto della ricca ricerca storica di Paolo Cornaglia, che descrive attentamente i luoghi e le strutture realizzate nelle varie fasi, dove la corte poteva sostare dopo lunghe passeggiate o per assistere ai vari spettacoli ludici, presentati nel testo di Giorgio Marinello e Alessandra Castellani Torta.

I parchi e le residenze reali, quali "loisirs di delitiae", vengono descritti da Vittorio Defabiani sia nelle loro trasformazioni sia nell'apparato compositivo: emerge cosi un esauriente quadro generale delle "ville", che permette di comprendere il loro legame e il senso comune delle destinazioni d'uso.

Marco Devecchi fornisce un'attenta analisi del patrimonio botanico esistente e dei problemi di conservazione, e Francesco Pernice illustra i restauri recentemente condotti dalla Soprintendenza nell'area del parco e del ninfeo.

Contributi: Francesco Pernice, Vittorio Defabiani, Paolo Cornaglia, Alessandra Castellani Torta e Giorgio Mannello, Marco Devecchi.

L’autore:

Francesco Pernice, già direttore del Castello di Moncalieri, è Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte, docente a contratto presso la II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, supervisore del cantiere di restauro del Progetto "La Venaria Reale", nonché direttore dei lavori di vari lotti. È autore di numerose pubblicazioni sulla conservazione e il restauro di edifici storici, oltre a essere esperto in materia di sicurezza, in fortificazioni e in diagnostica applicata al restauro. Ha ideato un corpo speciale di protezione civile per la salvaguardia dei monumenti la cui operatività ed efficienza si è distinta in delicati interventi in ambito regionale nelle recenti calamità naturali.