La pittura di Marco Neri (Forlì, 1968) riflette un vasto repertorio che attinge alla tradizione pittorica del Novecento italiano per giungere ad una progressiva mutazione, riducendo gli elementi presenti nelle immagini o isolandoli in apposite serie (ritratti, architetture, bandiere). In un rapporto non mimetico con la realtà, attraverso uno stile tecnicamente scarno, l’artista ricodifica il linguaggio formale del paesaggio, ereditato dalla cultura tradizionale, dischiudendo alla pittura figurativa contemporanea nuove possibilità. Il suo Quadro mondiale, composto di 192 tele raffiguranti le bandiere di tutte le nazioni, campeggiava sulla facciata del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2001 (Platea dell’Umanità, a cura di Harald Szeeman). Dopo la visione planetaria delle bandiere di tutto il mondo, Neri ha concepito un'altra "opera universale": Omissis (2005) da cui prende il titolo l'attuale mostra di Prato. Partendo dalla contrapposizione emblematica del bianco e del nero, dei lumi e delle tenebre, egli ha composto un nuovo impressionante Quadro mondiale questa volta dedicato alle identità personali, meticolosamente schedate secondo una pratica poliziesca, giudiziaria. La scientificità del metodo utilizzato nella raccolta delle informazioni, con immagini e testi basati su un principio di apparente eguaglianza fra gli individui, contrasta con l'indeterminatezza dei ritratti e l'inintellegibilità delle corrispondenze ad essi associate. I contenuti sono tenuti nascosti da una volontà censoria, che omette consapevolmente ciò che ritiene non si possa rivelare pubblicamente. Appare chiaro, in questo caso, il riferimento alle varie pratiche e ai documenti confidenziali, segreti e top secret istituiti dagli odierni servizi e sistemi di sicurezza. Quest'opera sottolinea la relazione fondamentale tra il linguaggio negato e la conseguente incapacità di leggere criticamente i fatti che ci riguardano. Evidenzia come l'impoverimento del linguaggio verbale, a vantaggio di un bombardamento visivo, e la conseguente perdita di strumenti logico-deduttivi influenzino la capacità d'interpretare la realtà e la possibilità di astrarsi da essa. Il libro di grande formato, presentato in occasione della personale al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, nasce da un progetto grafico di Brunella Morelli e dello stesso Marco Neri: è stampato su carta giapponese ed ha copertina cartonata con sovracoperta a colori. La pubblicazione comprende in gran parte la serie degli Omissis e una mini-retrospettiva delle ultime serie di lavori sul parco giochi Mirabilandia e l'eclettismo architettonico della riviera romagnola.