L'Ottocento in generale è stato troppo spesso trascurato dagli storici dell'arte; in particolare la critica si è disinteressata alla scultura di questo periodo, considerata retorica ed enfatica: prova ne sia che non è mai stata scritta una vera e propria ed esauriente storia della scultura dell'Ottocento. Questo è tanto più singolare in quanto la produzione scultorea dell'epoca non solo è vastissima, ma ha contribuito notevolmente a delineare l'aspetto delle nostre città. L'Ottocento è infatti l'epoca del monumento: in questo secolo monumenti in gran numero vennero collocati nelle piazze, nei giardini, nei parchi pubblici e nei cimiteri. I depositi dei musei sono pieni di sculture ottocentesche abbandonate: anche questo è segno della scarsa considerazione nella quale è tenuto questo grande patrimonio artistico. Il volume di Mario De Micheli viene a colmare questa grave lacuna storico-artistica, sia offrendo una nuova lettura delle opere dell'unico grande scultore fino ad ora riconosciuto, Canova, sia portando alla conoscenza del pubblico, nel contesto culturale e politico di questo secolo così complesso, tutta la vasta schiera di artisti che, nonostante l'altissima qualità delle loro opere, erano stati ingiustamente dimenticati.